L’economia circolare del cibo arriva nelle scuole con il progetto “Circoli solidali”

27/04/2022 | Comunicati stampa

Roma, 27/04/2022 – Informare e rendere consapevoli le generazioni più giovani riguardo l’attuale stato di salute del nostro pianeta, oggi, è diventata una priorità assoluta. Economia circolare, transizione ecologica, sostenibilità ambientale, sono tematiche che negli ultimi anni hanno acquisito una sempre maggiore importanza tanto da rientrare nell’agenda quotidiana delle politiche pubbliche di ogni Paese.

Sulla base di questa premessa, U.Di.Con. Regionale Lazio APS in collaborazione con l’Associazione Anzianamente ETS, da sempre impegnate nella promozione della tutela ambientale e nel sostegno al consumo sostenibile e responsabile, attraverso il progetto “Circoli Solidali” si rivolgeranno direttamente agli studenti della scuola secondaria di I grado con l’obiettivo di formarli e informarli sul concetto generale di economia circolare, focalizzando l’attenzione sul problema dello spreco alimentare e sulla condivisione delle eccedenze alimentari.

“Scegliere i cittadini più giovani come interlocutori di un tema così importante è una precisa scelta della nostra associazione – afferma Martina Donini, Presidente U.Di.Con. Regionale Lazio – perché l’acquisizione della consapevolezza sul tema dello spreco alimentare e sull’impatto che i rifiuti alimentari hanno sull’inquinamento atmosferico, deve coinvolgere tutte le generazioni al fine di ottenere risultati volti alla riduzione degli sprechi e alla salvaguardia dell’ambiente”.

Domani, 28 aprile 2022, i protagonisti dell’incontro sul tema dell’economia circolare del cibo, saranno i ragazzi della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Cassino 2 – Plesso “G.Conte”, ai quali, attraverso una videoconferenza della durata di un’ora, un esperto del settore trasferirà in modo semplice e immediato i concetti principali dell’economia circolare del cibo, i fattori che contribuiscono allo spreco alimentare, le diverse possibilità a disposizione affinché le eccedenze alimentari non vengano disperse ma ridistribuite a chi ne ha più bisogno.